Di fianco alla Cascina Gramolere abita un simpatico signore che io definirei il tipico contadino langarolo, si tratta di mio zio Natale Seghesio.
Dall’aspetto sembra solo un rude contadino ma a sentirlo parlare si cambia radicalmente idea su di lui: possiede una spiccata anima poetica. Io come suo nipote e titolare della Cascina Gramolere ho deciso di pubblicare alcune sue poesie sul mio sito per aiutarlo nella vendita di un libricino che ha fatto pubblicare per beneficenza.
Silenzio, non c’è vento tace un uccello dietro i cespugli nascosto nel verde di questa pallida estate. Una macchia scura si alza, lontano all’orizzonte quasi a contrastare un cielo vitreo, diafano. Silenzio, non c’è vento vagano trattori nascosti nei filari di motore un rombo cupo impalpabile, indefinito. La macchia scura, cresciuta, padroneggia ormai nel cielo …
Silenzio, tutto tace. Adagiata a metà collina riposa casa mia. È mezzanotte. Silenzio, tutto tace. Sul ciglio della strada La luce d’un lampione rischiara il cornicione. È mezzanotte. Silenzio, tutto tace. Un lungo giorno è passato, un altro giorno che più non torna mentre penso e non voglio pensare mentre rincaso al mio casolare. È …
Una gemma che spunta, un fiore che sboccia, la rugiada che pende e il sole attende. Un uccello sul nido la farfalla si sveglia la lucertola sbadiglia, che parapiglia! Il vento si trastulla tra le foglie dei pioppi che di primo mattino giocano a rimpiattino. Una nuvola leggera dai colori indefiniti solitaria passeggia come in …
Angelino e la sua fisarmonica un mito degli anni ottanta per chi beve e per chi canta. Nelle vecchie cantine ombrose con un buon bicchier di vino musica fino al mattino. Ormai son solo ricordi il vento ti ha portato via un attimo, in un’altra via. La fisarmonica ormai polverosa nella stanza ora tace silenzio, …
Contadini, noi siamo senza ferie sperduti su terre di rovi increspate, braccia nude e facce abbronzate, ci stimiamo gente di terza serie. Curvi sui nostri trattori sotto il sole d’agosto bruciante al continuo ruonre assordante pensiamo a giorni migliori. Giovani con lo sguardo ardente cerchiamo un amore lontano una speranza che rassicuri il presente, un …
Volgo lo sguardo a stento sul vigneto fradicio, disselciato. Il tralcio rotto, macinato, il grappolo a terra, in un momento. Rami nudi come scheletri macabri, piangono al vento rimanenze delle foglie appiccicate ai vetri, come anime sparse nel firmamento. La nuvola impazzita, un ricordo: il tempo un attimo si è fermato, il grigio inverno è …