Contadini, noi siamo senza ferie
sperduti su terre di rovi increspate,
braccia nude e facce abbronzate,
ci stimiamo gente di terza serie.
Curvi sui nostri trattori
sotto il sole d’agosto bruciante
al continuo ruonre assordante
pensiamo a giorni migliori.
Giovani con lo sguardo ardente
cerchiamo un amore lontano
una speranza che rassicuri il presente,
un fuoco che scaldi la mano.
Un cuore un po’ rozzo e gentile,
un amore sincero doniamo:
se qualcuno ci porge una mano
di affetto doniamo un barile.
Anche noi felici lo siamo,
la domenica al bar ci troviamo
tresette, scopone, una birra
e la vita riprende tranquilla.
(Natale Seghesio – E le stelle giocano a scopone)