Lascia che il mio dolor si rinnovelli
vedendo un cucciolo da cane abbandonato
che il destino orbo di mamma ha segnato
girovagar ai piè dei cancelli.
Corre un bimbo felice i primi passi
gioca per il cortile disselciato
poi si ferma in mezzo ai sassi
ma ormai il cucciolo ha notato.
Un flebile lamento il cagnolino,
quasi volesse scusa implorare,
con passo felpato s’avvicina al bambino
in cerca di un compagno per giocare.
I due cuccioli son cresciuti
il cane a guardia, il bimbo a scuola
tutti e due ben irsuti
una perfetta intesa, una parola.
Vien l’estate con le vacanze
corse per i campi e per sentieri
pazzi giochi, tante danze
tra mille forre e andirivieni.
Ma un giorno nascon funghi
e il bimbo nel bosco si è inoltrato
ma tra rami e arbusti lunghi
a casa non è più arrivato.
Per la strada aver smarrito
piange il bimbo preoccupato,
ma il cane l’ha sentito
e il bimbo a casa ha riportato.
(Natale Seghesio – E le stelle giocano a scopone)