Pomeriggio d’estate senza contrasto
un filo di fumo grigiastro
volteggia da un vecchio forno
e si perde nei filari attorno.
Due fascine scoppiettano allegramente
imprigionate da mattoni rossi
tagliate e legate precedentemente
qualche mese prima, là dietro ai fossi.
In una vecchia madia
la pasta preparata incomincia a lievitare
avvolta in tela bianca
è quasi pronta per il pane da fare.
Il vecchio forno cambia colore,
la pasta ormai tagliata
per acquistar nuovo sapore
nel suo grembo è terminata.
Un quarto d’ora di dolce attesa
ed un profumo intenso ed invitante
del pane pronto per la sera
i espande nella valle sottostante.
(Natale Seghesio – E le stelle giocano a scopone)