Etimologia del Nome
Il nome dell’azienda, che corrisponde al toponimo del luogo, si dice derivi da una vicenda risalente alla metà dell’ottocento, allorquando alcuni contadini, acquistate queste terre, all’epoca ancora incolte, si apprestarono a dissodarle. Essi incontrarono molte difficoltà a causa della grande quantità di graminia (erba infestante piuttosto coriacea), pietre e ciottoli.
Uno di loro, esasperato dalla fatica, esclamò a gran voce in dialetto piemontese dell’epoca e buttando via la zappa: “ma qui ci sono solo graminia e pietre!”. In piemontese l’espressione “graminia e pietre” corrisponde a “ gramun e pére”. Dall’ unione e dalla storpiatura di queste due parole è nato il termine piemontese “Gramurere” italianizzato poi in “Gramolere”.
La Storia dell’Azienda Agricola
La storia è un po’ quella di tutte le piccole aziende della zona. L’azienda, per molti decenni divisa in varie colture (mais, grano, nocciole, vite, orto, frutta, ecc.), aveva anche una piccola stalla con qualche mucca e vitello e vi si allevavano anche polli e conigli. Tutta la produzione agricola serviva al sostentamento della famiglia ed il di più si vendeva al mercato del paese e di Alba.
Nel corso degli anni la nostra azienda, come molte altre aziende, si è, via via, più specializzata nella coltura della vite e nella produzione del vino, aumentando la superficie di vigneti a scapito delle altre colture ed eliminando poi la stalla, le mucche e tutto il resto. L’ultima coltura ad essere riconvertita in vigna, negli anni ’90, è stata la nocciola Tonda Gentile delle Langhe.
La produzione del vino in quantità maggiori inizia nel 1966 con la vendita al dettaglio di vino sfuso in damigiana e, all’ingrosso, del Barolo. Allorchè l’attuale titolare Claudio, si diploma in agraria inizia e, pian piano incrementa, la vendita in bottiglia in Italia e, ora, anche all’estero.
Questa è una bottiglia storica per la nostra azienda: è il primo Barolo che produsse mio padre Oreste Pressenda, nel lontano 1967, io non c’ero ancora.
~ Claudio Pressenda