In Piemonte abbiamo la fortuna di avere tante qualità di formaggi diversi, e spesso chi mi viene a trovare in cantina mi chiede consigli per portare a casa qualche chicca.
Dopotutto il vino e il formaggio sono perfetti per stare insieme, e sono tra i prodotti che più identificano e raccontano un territorio.
Ho pensato allora di proporvi qualche abbinamento tra i miei vini e alcuni dei formaggi più caratteristici del Piemonte.
Cominciamo con il mio Dolcetto d’Alba DOC
È un vino asciutto, vinoso e con una bassa acidità e che di solito si beve abbastanza giovane.
Questo però non significa che non abbia un buon corpo e che non sappia esprimere una certa complessità già dopo un paio d’anni di invecchiamento, pur restando un vino facile da bere.
I formaggi che abbinerei al Dolcetto d’Alba DOC sono il Murazzano, la Robiola di Roccaverano e il Raschera.
Il Murazzano prende il nome dal paese dell’Alta Langa dove nasce, ed è un formaggio grasso a pasta fresca prodotto con latte ovino in purezza o con latte misto ovino in misura minima del 60% con eventuali aggiunte di latte vaccino in misura massima del 40%.
Anche la Robiola di Roccaverano prende il nome dal paese della Langa Astigiana dove è prodotta, e in questo caso parliamo di un formaggio grasso a pasta fresca prodotto con latte di vacca in misura massima dell’85% e di capra e pecora in rapporto variabile o in purezza in misura minima del 15%.
Cambiamo zona con il Raschera, originario del Monregalese e prodotto in tutta la provincia di Cuneo. È un formaggio di latte vaccino, eventualmente aggiunto di latte ovicaprino, semigrasso, crudo, con pasta pressata, semidura.
Entra in campo il Barbera d’Alba DOC
Una delle cose che più mi piacciono del formaggio è quanto possa cambiare con la stagionatura!
Anche il vino cambia nel tempo, ma col formaggio di solito si ottengono grandi cambiamenti anche in poche settimane, e ci si può sbizzarrire ad assaggiare uno stesso formaggio con diverse stagionature.
Per il mio Barbera d’Alba DOC vi propongo gli stessi formaggi, ma con qualche settimana di maturazione. Tutti e 3 infatti sono ottimi da freschi, ma rivelano meglio il loro carattere dopo qualche settimana di maturazione.
E il Barbera, con la sua acidità più spiccata e un sapore leggermente tannico, si sposa benissimo con i gusti più marcati di questi formaggi nella loro versione più stagionata.
Si chiude in bellezza con il Barolo DOCG
Quello che viene definito Re dei vini non ha bisogno di tante presentazioni. Parliamo di un vino di grande complessità e struttura, dove i vari aspetti del gusto e del profumo regalano un’esperienza che è una continua scoperta.
I formaggi che reggono il confronto con il Barolo DOCG sono quelli a lunga stagionatura e dai sapori decisi, che spesso arrivano alla nota leggermente piccante che i giapponesi chiamano Umami.
Vi consiglio il Testun e il Castelmagno, tra i formaggi più noti e pregiati della provincia di Cuneo.
Il Castelmagno viene prodotto in Val Grana, ed è un formaggio di latte vaccino, eventualmente aggiunto di latte ovicaprino, semigrasso, a pasta cruda, semidura, talvolta erborinata. La sua stagionatura arriva fino a sei mesi.
Il Testun è invece prodotto nella Langa Monregalese, in particolare nella zona tra il fiume Tanaro ed il torrente Vermenagna.
Viene prodotto con prevalente latte di pecora, anche aggiunto di latte vaccino, grasso o semigrasso, a pasta cruda, semidura e pressata. Può arrivare fino ad un anno di stagionatura, offrendo così un gusto molto ricco e complesso.
Quando passate a trovarmi in cantina fatemi sapere se questi consigli sono stati utili per i vostri acquisti di formaggio!