L’altro giorno abbiamo interrotto la nostra chiacchierata mentre facevi un paragone tra la poesia e la campagna. A proposito, che differenza vedi tra tra il lavoro contadino di quando eri giovane tu e quello di oggi?
Quando ero ragazzo facevo 4 km al giorno per andare a scuola, e lungo il cammino tra i boschi e le vigne incontravo un sacco di uccelli. Adesso se vado in giro ne vedo molti meno. Secondo me adesso la terra viene sfruttata troppo. Dove una volta si produceva 10 adesso si produce 50, ma a che prezzo? Io non sono mai stato d’accordo con l’usare troppi trattamenti chimici in vigna, sono convinto che con un po’ di intelligenza e conoscenza si possono ottenere degli ottimi risultati. Quando ero giovane mi piaceva cercare di capire il perché delle cose, perché una pianta cresce in un certo modo, perché si ammala o perché resiste alle aggressioni. Sai qual era il mio metodo? Toccare la ringhiera! A seconda dell’umidità che sentivo al mattino sulla ringhiera, decidevo se c’era bisogno o meno di dare un trattamento.
Non mi sembra un metodo molto scientifico, ma se dici che funziona…
Fai pure lo spiritoso, ma intanto con un po’ di studio e con il mio metodo davo sempre un terzo dei trattamenti rispetto ad altri coltivatori, e le mie vigne si ammalavano molto meno. E mi fa piacere di averti un po’ contagiato con il rispetto della terra.
Eh si, anche a me piace trovare dei sistemi per rispettare il più possibile la terra e le vigne. Dopotutto è la nostra risorsa più preziosa, e se vogliamo che le generazioni successive possano ereditarla come la tua ha fatto con la mia, dobbiamo prendercene cura.
Sai che mi è sempre piaciuto andare per tartufi quando ero più giovane, giusto? Quando ne trovavo uno mi preoccupavo sempre di tappare il buco dove lo avevo raccolto, è una cosa che bisogna fare per permettere che ne nascano ancora. Richiede un lavoro, e molti non avevano voglia di farlo. Ebbene, quando passavo l’anno dopo ne trovavo dove avevo tappato i buchi, mentre dove era passato qualcuno che non lo aveva fatto, non ne crescevano più. L’incuria di quelle persone dava un danno a loro stesse e a tutti gli altri, oltre che all’equilibrio dell’ambiente.
Anche perché ci sono persone da tutto il mondo che apprezzano queste terre e i loro prodotti, sai che più tardi ho una visita in cantina?
Sono contento! Il turismo è una cosa bellissima. Per carità, a me non è mai piaciuto tanto viaggiare, al massimo vado ad Alba a fare due commissioni, ma mi fa piacere che delle persone di altri posti possano condividere con noi la bellezza delle Langhe. Io ho visto il boom economico, quando siamo usciti dalla miseria della guerra e sembrava che potessimo fare qualunque cosa per stare meglio. Ecco, allora forse si è esagerato, se vogliamo che le persone possano ancora apprezzare le nostre terre dobbiamo evitare che i cambiamenti climatici le sconvolgano per sempre. Secondo me si può fare, anche se a volte sono un po’ pessimista…
Cosa ne pensi dei ragazzi che oggi si danno da fare per difendere l’ambiente?
Sono d’accordo con loro al 100% Se chi governa e prende le decisioni non fa abbastanza per garantire la salute nostra e del pianeta, è giusto che loro facciano sentire la loro voce! Dopotutto è un problema che li riguarderà molto di più di quanto non riguardi noi. Forse è anche quello il problema.
Sai, io sono del ‘40, ho ancora il ricordo dei lampi degli spari durante la guerra. Ero piccolo, avevo solo 4 anni, ma certi momenti li ricordi per tutta la vita. Ne ho viste tante, ma sono ancora curioso di vedere cosa succederà.
Mi fa sempre piacere chiacchierare con te, adesso però devo lasciarti che arrivano degli ospiti in cantina. Tu che fai, torni a casa?
Si, ho molto da leggere. Ultimamente mi sono appassionato alle religioni orientali e alle altre culture. C’è da spaccarsi un po’ la testa perché son libri difficili, avevo anche iniziato il Corano ma adesso sono più sull’induismo…
Ciao zio, grazie di tutto!