Siamo arrivati al Natale di questo 2020 così strano e difficile, e tutti speriamo che il 2021 possa essere un anno migliore.
Questi giorni di festa verranno trascorsi necessariamente a casa, e come in molte famiglie anche nella mia stiamo decidendo il menu di Natale.
Ho pensato allora di raccontarvi quali possono essere gli abbinamenti tra alcuni piatti della tradizione e i miei vini. Ovviamente questi sono consigli basati sulla mia esperienza, ma alla fine il palato e i gusti di ognuno sono quello che conta davvero!
Antipasti
Cominciamo con un grande classico: il vitello tonnato. Questo antipasto secondo me non dovrebbe mai mancare sulla tavola delle feste, e spesso la ricetta della salsa tonnata è un segreto di famiglia tramandato di generazione in generazione.
A me piace abbinarlo con il mio Rosè Isabella, ottenuto da uve nebbiolo e con note di frutta secca che permangono anche al gusto.
Per gli antipasti un dal sapore più deciso come ad esempio i peperoni con la bagna cauda o le acciughe con bagnetto verde (altri grandi classici piemontesi), opterei per il Dolcetto d’Alba DOC.
Primi
Scelgo il Dolcetto anche per i primi, perché permette di assecondare i gusti dei piatti senza imporsi troppo, dando comunque soddisfazione al palato.
Tra i miei primi piatti preferiti ci sono sicuramente i Tajarin con ragù di Fassona e le raviole.
In questa zona di Langa le chiamiamo così perché si distinguono leggermente dai ravioli: sono infatti più grandi e con un abbondante ripieno. Ovviamente non disdegno la variante più piccola, i famosi ravioli al Plin!
Secondi
Qui cominciamo ad avventurarci nella parte più impegnativa del pranzo, con piatti molto sostanziosi e saporiti.
Io sono un grande fan dell’arrosto con le patate, e mi piace abbinarlo al Barbera d’Alba DOC perché la sua acidità abbastanza spiccata si sposa bene con la carne. Il tannino e l’affinatura in legno gli permettono di reggere il confronto anche con i gusti più intensi.
Un altro secondo che mi piace molto è il coniglio al Sivè, e in questo caso è necessario stappare un Barolo DOCG.
Il re dei vini non ha bisogno di molte presentazioni, e nelle occasioni speciali con piatti importanti trova il suo ambiente ideale. La complessità e la persistenza dei sapori che questo vino può dare vanno a impreziosire qualunque portata.
Da segnalare il brasato al Barolo tra i secondi di carne più sfiziosi delle Langhe.
E per i dolci?
Devo ammettere che non sono un grande amante dei dolci, sono sicuramente più un tipo da salato, quindi non sono neanche appassionato dei vini da dessert.
Però non mi dispiace a Natale chiudere il pranzo con una fetta di Bunet al cioccolato, e di solito con gli amici accompagniamo i dolci con dei Baroli molto invecchiati, di almeno 20 anni!
So che può sembrare un abbinamento strano, ma vi assicuro che la versatilità di questo tipo di vini è sorprendente.
Spero di avervi dato qualche spunto interessante per il vostro pranzo di Natale, e in attesa di poterci incontrare di nuovo di persona vi auguro di passare questi giorni di festa in serenità e allegria!