Il paese di Monforte ha origini molto antiche: nella zona sono state trovate tracce della presenza umana nel Neolitico e in epoca romana.
Il nome deriva dal fatto che l’abitato sia sorto intorno alle mura del castello edificato nell’alto medioevo sulla sommità di un ripido colle. Proprio il castello è al centro del primo episodio storico di rilievo avvenuto a Monforte.
L’eresia Catara e l’assedio al castello
Nel 1028 infatti la fortezza venne preso d’assedio dai soldati inviati dall’Arcivescovo di Milano Alberto d’Intimiano. Erano stati mandati in queste terre per combattere l’eresia dei Catari, una corrente religiosa che si rifaceva al vescovo Novaziano, autoproclamato antipapa nel 251.
Il movimento dei Catari, detti anche Albigesi dal nome della cittadina francese di Albi, professava un cristianesimo cosiddetto dualistico, dove i beni materiali e tutte le espressioni della carne erano viste in antitesi a Dio.
Vivevano quindi in povertà, e in aperto contrasto con la Chiesa che ritenevano essersi allontanata troppo dai precetti di Cristo.
È interessante notare come la persecuzione vera e propria contro i catari da parte della Chiesa di Roma cominciò su vasta scala solo nel 1208 con la crociata contro gli Albigesi indetta da da Papa Innocenzo III.
L’assedio di Monforte è quindi un segnale di quanto le eresie fossero diffuse all’epoca e mettessero in discussione il predominio della Chiesa, ripresentandosi in varie forme nel corso dei secoli.
Alla fine gli occupanti del castello, tra cui vi erano anche i nobili, vennero condotti a Milano per abiurare la propria fede sotto minaccia del rogo.
Seguendo i loro principi, la maggior parte di essi si buttò tra le fiamme.
Dai Carretto ai Savoia fino ad oggi
Fortunatamente non ci sono altri fatti così cruenti nella storia di Monforte. Nel XIII secolo divenne territorio dei Marchesi Del Carretto, insieme a molti paesi del circondario. Successivamente fu sotto la dominazione dei Marchesi Scarampi e nel 1703 fu conquistato dalle truppe di casa Savoia, entrando definitivamente nel Regno di Piemonte e Sardegna.
Il paese, così come tutta la Langa, fu un centro importante per la Resistenza durante la seconda guerra mondiale: da queste zone infatti decine di ragazzi salirono in montagna per combattere l’occupazione nazifascista.
Il giornalista e capo partigiano Giorgio Bocca raccontò un aneddoto di quando, dopo i lunghi mesi di privazioni e combattimenti in montagna, decise di istituire il comando della sua brigata di Giustizia e Libertà presso l’osteria da Felicin a Monforte. Non gli sembrava vero di poter mangiare tajarin e bere Dolcetto dopo inverni a castagne e patate!
Monforte oggi
Oggi Monforte è un paese di 2000 abitanti che fa parte degli 11 comuni in cui si produce il Barolo. A partire dal dopoguerra le vigne e il vino sono stati il vero motore del territorio, portando il Barolo all’attenzione del pubblico mondiale, rendendolo il re dei vini per tutti gli appassionati.
La tradizione nella cura delle vigne ha incontrato l’attenzione alla vinificazione, e molti contadini negli anni ‘70 sono passati da essere produttori di uva per altri a produrre il proprio vino, ognuno con le sue peculiarità.
Le cantine hanno saputo abbracciare anche gli spunti dati dalla modernità, sia nella vinificazione che nel marketing, per esprimere al meglio la cultura del vino che contraddistingue questo territorio.
Non solo vino
Per quanto Monforte sia legata al vino, il paese si è ritagliato anche una presenza cuturale importante nel panorama locale e nazionale, grazie al lavoro di associazioni e amministrazioni comunali.
Ha sede a Monforte la Fondazione Bottari-Lattes, dedicata all’artista Mario Lattes, che organizza il Premio letterario internazionale Bottari Lattes Grinzane oltre ad altri numerosi eventi a carattere artistico.
Da più di 30 anni si svolge anche Monfortinjazz, un festival musicale estivo che ospita ogni anno artisti di livello internazionale.
Vieni a trovarci!
Ci sarebbero molte altre cose da dire su Monforte, ma probabilmente il modo migliore di conoscere un paese è andarci di persona. Raccontare i paesaggi, la cultura contadina, il cibo e il vino è per forza limitante, bisogna che i propri sensi sperimentino le emozioni e le suggestioni di un luogo.
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Siamo un pezzo di Monforte, comincia da qui e poi scopri il resto!