Seguendo le dolci strade per Monforte appena attraversata la frazione Perno, si arriva in località Castelletto.
Noto alla storia il lungo assedio che l’arcivescovo di Milano fece al suo castello, il Mons Fortis che gli ha dato il nome, Monforte d’Alba è oggi uno dei comuni più rinomati per la produzione vinicola. Situato nella Bassa Langa, fa parte delle località dove nascono, oltre ai più pregiati rossi del Piemonte come Barolo e Barbaresco, il celebre Tartufo Bianco d’Alba e la nocciola Tonda Gentile delle Langhe.
È proprio in questa zona, sprofondata nella profonda quiete delle Langhe, meta celebre del turismo enogastronomico, che ha sede la Cascina Gramolere.
Fondata nel 1966 e condotta oggi dall’agrotecnico Claudio Pressenda, l’azienda è una piccola realtà a conduzione familiare che produce i rossi tipici delle Langhe nel pieno rispetto della tradizione, commercializzandoli in Italia e all’estero, anche sfusi.
L’azienda dispone di 4,5 ettari di vigneti in media collina, coltivati a uve rosse autoctone come nebbiolo, barbera e dolcetto e dai quali nascono ogni anno circa 20.000 bottiglie.
Il Nostro Lavoro
I lavori nella vigna, rigorosamente effettuati a mano, sono molteplici:
- da dicembre a marzo la potatura;
- in marzo – aprile la legatura;
- da maggio a fine giugno spollonatura, legatura verde, sfemminellatura (queste tre operazioni costituiscono la cosiddetta potatura verde mirata a eliminare la vegetazione in eccesso e a formare un filare a spalliera il più possibile perfetta);
- il diradamento dei grappoli a fine luglio; la cimatura, cioè il taglio delle punte dei tralci in eccesso, avviene con la cimatrice meccanica;
- infine la vendemmia che avviene da metà settembre a metà ottobre.
I trattamenti antiparassitari si effettuano da aprile a agosto, mentre la scarificatura del terreno avviene in autunno ed è abbinata alla concimazione.
Il diserbo e la trinciatura sono realizzate meccanicamente, 3-4 volte l’anno, ed evitano l’uso di sostanze chimiche.
In cantina si effettua la pigiatura soffice, la fermentazione con metodo tradizionale a cappello con i rimontaggi, la torchiatura anch’essa soffice, i travasi per mantenere il vino il più possibile pulito, lo stoccaggio in vasche inox o di cemento.
L’invecchiamento, per Barolo e Barbera d’Alba, si svolge in grandi botti di legno di rovere (non in barriques). Per l’imbottigliamento siamo passati dai tappi in sughero al Nomacorc, una tipologia di chiusura ecosostenibile e completamente riciclabile ricavata da biopolimeri a base vegetale estratti dalla canna da zucchero.
Il confezionamento per la vendita avviene in un locale separato.